Pittori

La "Poetica" di Margherita Astorino

La "Poetica" di Margherita Astorino 
di Giuseppina Luongo Bartolini - Poetessa e critico letterario

In quattordici quadri di raffinata bellezza, Margherita Astorino Stranges ci offre la visione della sua vita attraverso l'espressività di questa sua vernice che ha per titolo emblematico "La pittura di silenzi" in cui riesce a tradurre l'esperienza del mondo in forme e colori che riguardano le tematiche di un consapevole vissuto.
E, qui, ella realizza la visione di una sintesi di primigenio e di classico, di emotivo e di razionale, attraverso la proposizione unitaria di immagini semplici e qualificanti, nella loro pregnante ed essenziale verità.
Temperamento inquieto, ella insegue, con la sua opera, il sogno di un'apertura unitaria, integralmente ricreata nella sua obiettiva complessità fisica, spirituale e psicologica, entro i termini di uno specifico linguaggio artistico, spazio in cui si pongono in rapporto formale i volumi, i colori, le linee. Sceglie, di preferenza, soggetti classicheggianti e arcaici, oltre ogni suggestione letteraria e formale. Nel ritmo e nell'armonia di queste opere, vibrano e vivono le forme, in una illusione spaziale in cui l'autrice intende tradurre l'intero ciclo delle emozioni e delle conoscenze esistenziali.
Si tratta di una pittura che mette in primo piano l'autonomia dell'arte, la volontà stessa di creare una realtà poetica, attraverso la rappresentazione di un'esperienza fenomenica, vivace.
Il significato dell'opera appare tutto nelle scene di vita contemporanea, luoghi e personaggi della nostra modernità, in una visione obiettiva e serena.
Per cui, il significato e il valore delle opere sussistono nell'interna coerenza delle forme che svelano la struttura stessa della realtà fenomenica. Per questa via , l'autrice recupera il concetto di "realismo" inteso come trasfigurazione compiuta per via concettuale e sensoriale.
Si tratta di un lavoro che tende alla chiarezza precisa, con un fresco accento di novità. D'altra parte, come è noto, l'arte si svolge secondo proprie leggi esclusive, per cui l'opera risulta sicuramente un prodotto concluso.
Pertanto, in queste tele, la proprietà dell'opera d'arte si rivela nella capacità di fondere in un'unica immagine, come è noto, gli elementi oggettivi e naturalistici con la soggettività della visione, dell'emozione, della sensazione, risolvendo questo organico complesso della realtà in un'armonia spaziale, rapportandolo ad una legge universale di struttura delle forme, per cui se ne afferma l'indissolubilità nei valori essenziali tra arte e natura.
La produzione dell'Astorino, dai ritratti ai paesaggi floreali, chiarisce il suo giudizio estetico sulla realtà attuale, sul piano di fusione tra la ragione e il sentimento.
Si potrebbe parlare, qui, di neoimpressionismo, una nuova prospettiva che porta alla sintesi dei colori puri dello spettro solare, accentuando la luminosità del quadro. Infatti, l'arte non è che armonia di contrasti, nei toni, nei colori, nelle linee, secondo la dominante di un' "intuizione" personale particolare.
Nel connettivo di questa "vernice", figure e ambienti formano un "unicum" inscindibile in cui trovano posto sia la rispondenza delle linee che gli accordi di colore, in un disegno che appare come chiara presa di coscienza rispetto alla realtà oggettiva. Qui, l'autrice dimostra palesemente come la vita e l'arte procedano sullo stesso cammino e che la bellezza non è la fredda armonia di forme astratte, ma la verità nei suoi aspetti più significativi degli uomini e delle cose.
Abilità, tecnica, forza espressiva rientrano, nelle sue opere, in un simbolismo oggettivo, il che le consente di dar vita, sempre su base realistica, ad un'arte inconfondibilmente moderna, per sentimento e per espressioni, libera da schemi accademici, nell'unità organica di soggetto e oggetto, tra sentimento e realtà di natura.
Ed hanno luogo contrasti di luci e di colori netti, in una scelta di soggetti sempre significanti, da parte dell'artista, anche sul piano dei valori etici e simbolici, nei colori luminosi che nascono dalla ricerca di una nuova reciproca complementarietà degli stessi, una gamma romantica pura, chiara, in una trama di pennellate che costituisce l'immagine, nei timbri schietti che si fondono nella sintesi ottica.
D'altra parte, lo scopo della pittura è nella qualità espressiva della realtà moderna, resa integrale e viva dal vero, nella fusione tonale luminosa, nel segno analitico e caratterizzante, nella libertà degli schemi, nella conquista della verità sul piano ottico e spirituale.
Paesaggi, nature morte, fiori, ritratti, in questa occasione, portano, nella loro complessità totale, all'espressione della vita dell'uomo.
Evidente ancora in questi lavori dell'Astorino, appare l'intensità di penetrazione e di comprensione dell'animo umano, nelle varie opere, l'ansia di esprimere fortemente i caratteri per cui queste opere presentano una loro inconfondibile originalità, rivelano una tensione di scandaglio drammatico, sul piano poetico e linguistico, nei tocchi di colore puri e complementari, nella gamma accesa che tende a realizzare, sulla tela, l'armonia di un mondo sereno e ingenuo che dimostra passione per l'umanità e per l'arte, attraverso la natura stessa di un creatore autodidatta che abbia la capacità di piegare le norme astratte alla espressione più illuminante del vero.
Ne scaturisce una visione di colori limpidi e intensi, in una spontanea e serena sapienza d'espressione, per cui questa pittrice riesce a realizzare una gioiosa e profonda calma dello spirito attraverso una presa di coscienza piena e assoluta, consapevole della propria realtà.
In questo la poetica di Margherita Astorino, nelle sue opere qui presentate al pubblico, si manifesta e realizza come autentica lezione d'arte e di vita.