Convegni ed Eventi

Cirò tra Storia e Cultura

PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI EGIDIO MEZZI

CIRO’ TRA STORIA E CULTURA

 

Cirò 15 Maggio 2016, palazzo L. Lilio (Museo), 0re 17,30
Ti dobbiamo gratitudine per il lavoro che hai svolto (e saputo svolgere) per il ricco patrimonio documentario storico-culturale che hai dato e continuerai certamente a dare alla tua, nostra amata Cirò.
Nessuno meglio di te ha saputo finora fare, per la veridicità e l’attendibilità di quanto hai prodotto con i tuoi scritti.
Ricordo che avevo appena 15 anni, (circa cinquanta anni fa!) quando tu, Egidio, mi davi i primi consigli sia sull’andamento e il prosieguo dei miei studi, sia per quanto riguarda il metodo da adottare per le ricerche di studio sulle storie patrie e sulle tradizioni popolari che io mi apprestavo a fare.
Hai amato Cirò e questo tuo grande amore ti ha spinto sempre più a studiare, a ricercare, a indagare, a pubblicare.
E oggi la tua produzione storica conta oltre ben 12 pubblicazioni, a cui si aggiungono gli scritti, per le tue collaborazioni a riviste e giornali, e i saggi storici e letterari.
Hai lavorato instancabilmente e ricercato con interesse, serietà e passione (che sono le doti essenziali di ogni storico), reperendo documenti, fonti storiche e letterarie, testi, dati, ritrovamenti con le tue inarrestabili ricerche ed indagini sul loco, presso centri culturali, Biblioteche pubbliche e private, Università, Archivi di Stato o di altri enti.
Con certosina pazienza hai recuperato fonti documentarie rinvenute presso famiglie nobiliari e non del paese, muovendoti di persona, per telefono, per corrispondenza, ma soprattutto, cosa ancora difficile, lavorando sul campo, a contatto diretto con gli anziani, veri e propri “archivi viventi”, adottando il cosiddetto “metodo incrociato” per verificarne la veridicità e l’attendibilità.
Fatti, atti, documenti che diversamente sarebbero andati perduti, per l’incuria, la gelosia e l’ignoranza e la “chiusura mentale” di molti.
Dalle bibliografie dei tuoi libri si comprende quanti testi hai consultato…. Quanto studio… quanta fatica…!
Anch’io ho contribuito col consegnarti alcuni materiali di carattere storico che, altrimenti, sarebbero stati inutilizzati a danno della memoria storica di Cirò.
Dopo “Cirò, frammenti di storia” e “Cirò nel Novecento”, con questa opera, “Cirò tra storia e cultura”, l’autore contribuisce ulteriormente a diradare quella folta nebbia che da secoli ha offuscato la storia di Cirò.
Un lavoro che certamente gli è costato lunghi anni di fatica, di indagini e di ricerche, sostenuto da un grande amore per il natio loco e incoraggiato da se stesso come nella premessa al libro “Cirò frammenti di storia” egli ha scritto: “So di essere stato e di essere ancora discepolo di me stesso e delle mie letture, ma continuo con tenacia nella mia attività di ricerca storica, che è dettata da un profondo amore per le radici antiche e nobili del mio paese e dall’intento di contribuire alla crescita culturale e civile della mia gente”.
Basandosi essenzialmente su fonti inedite di archivio, il presente lavoro ricostruisce alcuni aspetti della storia di Cirò nel corso dei secoli, in particolare dell’università, della chiesa a Cirò e nel nostro territorio e, soprattutto del susseguirsi delle varie famiglie che hanno governato e dominato il piccolo feudo cirotano (I Ruffo, i Carafa, Gli Abenante, gli Spinelli).
Il libro narra cronologicamente la “Storia di Cirò”, ma tratta alcuni specifici argomenti che contribuiscono alla sua conoscenza.
Dopo aver presentato Cirò, nel suo contesto storico, ne narra le origini, l’epoca feudale, il Marchesato di Cirò, i feudatari (i Ruffo, i Carafa, gli Abenante, Gli Spinelli), la Diocesi di Umbriatico (L’Episcopio, la Cattedrale, i vescovi, le chiese, i conventi, le confraternite, il seminario, le parrocchie), le invasioni turchesche nel ‘500, nel ‘600, nel ‘700 e nell’800 e le torri di difesa.
Brevi notizie storiche di Cirò dal XII al XIX secolo, il Castello di Cirò.
E poi sulla stazione di posta di Taverna, sulla calamità naturali e sulle epidemie, sul dialetto di Cirò, sul vino e sui vigneti, sui conventi basiliani, sui confinati politici, sui viaggiatori stranieri che passarono da Cirò, su note di onomastica e toponomastica, sull’emigrazione di ieri e di oggi, sulle tavolette di Biccherna, sull’Alichia, sul Santuario d’Itria, sulla presenza templare a Cirò, sull’opera di soccorso della lega Agricola di Cirò in seguito al terremoto di Reggio Calabria e Messina.
In appendice troviamo una nutrita documentazione fotografica.
I fatti narrati, pertinenti alle vicende e alle diverse epoche storiche della nostra Cirò, sono stati ben inquadrati nella cornice dei fatti e degli eventi, di cui fu teatro il Meridione d’Italia e la Calabria.
E ciò sia per una logica collocazione e sia per spiegarne le cause, in quanto, come sostiene Alfredo Gradilone; “ogni storia locale costituisce un pezzo o un riflesso della grande storia nazionale o regionale, che bisogna conoscere.”
E sono i “piccoli ricercatori, i rispolveratori di archivi, i topi di biblioteche, i cronisti, che fondano la grande storia.
Traspare nell’opera di Mezzi quella passione interiore e quella dedizione al lavoro che gli hanno permesso di districarsi dentro tanti dati incerti che, con acume intellettivo ed intellettuale, ha saputo discernere e collocare nel giusto contesto storico e cronologico.
L’autore è conoscitore di tutta la letteratura e delle fonti storiche che riguardano Cirò.
Fonti documentarie che ha saputo valutare con acuto discernimento e con sicuro senso storico.
Raccontare fatti, personaggi, cronache, eventi in un arco di tempo racchiuso in dieci secoli è impresa ardua, sia per il periodo storico considerato sia per la difficoltà di reperimento delle fonti.
Il lavoro, laborioso, paziente e faticoso di ricerca e documentazione su Cirò, condotto sempre con serietà ed appassionato impegno, oggi contribuisce attraverso una seria documentazione a colmare molte lacune e vuoti storici e a dare, per quanto possibile, se non organicità, legami e collegamenti alla frammentarietà degli eventi.
Il libro, pertanto, si presenta come una raccolta di notizie, eventi, dati, fonti documentarie, testimonianze, presentati in successione cronologica, ma che, comunque, offre informazioni ed input a quanti vogliono approfondire e sviluppare la materia.
Pur essendo materia ostica, il suo modo di scrivere e raccontare è sciolto, leggero, piacevole e comunicativo.
Grazie al Mezzi oggi la nostra comunità, che nel tempo ha sempre lottato per la libertà, reagendo alla miseria, agli abusi, alle ingiustizie, alle angherie, alle prepotenze e ai soprusi, rafforza la propria identità, prendendo consapevolezza delle proprie origini e del proprio ruolo nella battaglia per il riscatto sociale ed economico.
Giuseppe Virardi