Personaggi

Torchia Antonio-Biografia

 
TORCHIA ANTONIO
Sposato con: Alfì Caterina
Figli:
Torchia Francesco sposato con:
1^ nozze  Panza Filomena
2^ nozze Turano Esterina
Torchia Maria sposata con Spatafora Carmine
Torchia Angelina sposata con Quadraro Francesco
Torchia Serafina sposata con Astorino Antonio
Torchia Anna sposata con Ianni Antonio
 
TORCHIA ANTONIO è stato un uomo di  capacità non comuni,  di Lui i discendenti ricordano l’operosità e l’ingegno “ naif” che lo facevano apprezzare dai suoi compaesani.
Senza alcuna conoscenza di trigonometria, geometria e matematica esercitò l’attività di agrimensore servendosi di strumenti particolari da Lui stesso realizzati. Per tale sua attività era frequentemente richiesto per il frazionamento anche di vaste proprietà terriere. Altra attività che gli veniva richiesta dai proprietari e dai contadini del circondario era la stima dei frutti pendenti in occasione della vendita delle olive.
Eccelleva in tutte le problematiche inerenti l’agricoltura arrivando ad ideare e progettare un macchinario, nomato “ Pressaforaggi Torchia” per l’imballaggio del fieno ed il foraggio in genere e la sua fantasia gli consentiva di intervenire e trovare la soluzione a tutti i problemi pratici della vita normale  realizzando  attrezzatura varia utile alle esigenze del tempo.
Ideò e realizzò anche  “ cinti erniari” per i sofferenti di tale problema, una calcolatrice che permetteva, senza alcuna possibilità di errore, di fare le quattro operazioni e calcolare le percentuali.
Di tali oggetti i nipoti ne ricordano la struttura per averne avuto visione diretta, ma non esiste più alcun esemplare andato perso nel corso degli anni.
Fra le tante sue invenzioni, tutte di grande  utilità pratica,  i discendenti ricordano:
  • Trappola per topi a più scomparti;
  • Barile contenente vino con dosatore;
  • Impagliatrice fieno e foraggi in genere;
  • Tecnica nuova per cinti erniari;
  • Calcolatrice.
Per il “ Barile  con dosatore “ , la “Trappola per topi a più scomparti “  e la “ Pressaforaggi Torchia” è stato possibile attraverso i ricordi dei discendenti e la documentazione rinvenuta, descriverne  la funzionalità e la forma fisica. (vedi invenzioni).
Di Lui i discendenti ricordano anche un componimento ironico  che ha per soggetto " Cisco [1]", suo colono per i terreni di Cappellieri.
Il componimento era  stato concepito per far capire al colono che nel terreno da lui condotto a mezzadria il prodotto da dividere con il proprietario del fondo era scarso perché lo stesso utilizzava parte di esso per i suoi scambi ( baratti) con commercianti ambulanti di chincaglierie, mentre alla Campana, fondo coltivato in proprio,  i frutti erano abbondanti.
Il componimento così recita:
Si vo roba a ra Campana,
si ne’ fatta e si ne’ spera,
Cappeiieri, vicinu a ru maru
comu fa a roba pera.
Caru Ciscu si mi lagnu
Tantu tortu nun ni tegnu,
tu la cangi cu l’argagni
mala pesta chi ti vegna.
 
[1] Francesco