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Descrizione di alcune invenzioni

DESCRIZIONE DI ALCUNE INVENZIONI
  1. TRAPPOLA PER TOPI A SCOMPARTI
Agli inizi del secolo scorso, quando le cantine ed i magazzini, dove venivano custodite le derrate agricole e le provviste per la famiglia, a quel tempo numerose, erano infestati dai topi , i problemi di difesa da questi roditori venivano, in parte, risolti  con le trappole tradizionali.  La cattura dei roditori per la salvaguardia delle provviste prevedeva, quindi , l’utilizzo delle trappole tradizionali a molla in quantità anch’essa elevata considerato che bisognava armare diverse trappole per la cattura di più topi.
La necessità di una  trappola che potesse catturare diversi roditori partorì l’idea di una “ Trappola a più scomparti” che avrebbe , in parte,  risolto il problema.
Tale trappola, secondo le descrizioni dei nipoti tuttora viventi, era rappresentata da un modello particolare di scatola in legno di dimensioni abbastanza capiente, con una entrata libera ed un sistema interno di ingressi basculanti che permettevano l’entrata dei roditori ma ne impedivano l’uscita.
I roditori attratti dall’alta appetibilità dell’esca una volta entrati, per raggiungere l’esca, salivano sulla bascula , posizionata in senso inclinato e una volta saliti, a causa del loro peso, cadevano nella seconda camera da dove non era possibile uscire e da dove erano obbligati a continuare allettati da una ulteriore esca. Alla fine del tragitto i roditori si ritrovavano nell’ultimo scomparto, detto ” camera della morte “ da dove venivano periodicamente prelevati ed eliminati.
Il sistema consentiva l’ottenimento di ottimi risultati con il vantaggio che non c’era alcuna necessità di riarmo dopo la cattura del primo, secondo, terzo………. roditore.
  1. BARILE CON DOSATORE
Prima dell’avvento dei mezzi meccanici e fino agli anni cinquanta/sessanta le terre ed i lavori dei campi venivano effettuati con l’utilizzo dei braccianti agricoli.
Era usanza che il proprietario del fondo dove venivano effettuati i lavori fornisse ai lavoratori il vino che per essere mantenuto fresco veniva custodito in un barile di legno. Era normale che il lavoratore, in assenza di bicchieri, effettuasse le sue bevute direttamente dal barile e di conseguenza soddisfacesse le sue esigenze di sete senza alcun limite di quantità ed a seconda della sua ingordigia. Ciò comportava che il lavoratore   usufruisse di una quantità di vino oltre spettanza a discapito degli altri.
Da qui l’esigenza di porvi rimedio per consentire ad ogni lavoratore una sola bevuta nella quantità di un bicchiere di vino e, quindi,  l’idea di un  dosatore che applicato al barile consentiva la possibilità di una sola bevuta. Il bracciante che voleva soddisfare ulteriormente la sua ingordigia doveva togliere il barile dalla bocca e risollevarlo per poter nuovamente bere. A questo punto l’intervento del proprietario ne  impediva il consumo oltre la quota spettante.
  1. PRESSAFORAGGI TORCHIA
L’idea e la realizzazione di tale attrezzatura rappresentava, per i tempi, una grande innovazione tecnologica in campo agricolo.
La struttura ed il funzionamento sono ben descritti nel documento allegato alla domanda rimessa al Ministero per l’agricoltura, Industria e Commercio per l’ottenimento di attestato di “ Privativa industriale”.
L’attestato è stato rilasciato dal competente  Ministero del Regno d’ Italia in data 7 Settembre 1915  con n.182 vol. 450 Registro Generale n. 148927.
In data 24 Giugno 1920 viene richiesto al Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio, nuovo rilascio di attestato di “ Privativa Industriale” per avere il nostro inventore apportato modifiche sostanziali al prototipo originale, modifiche che rendevano più funzionale il suo utilizzo con risparmio di tempo e personale.
La documentazione ufficiale dell’intera pratica di richiesta dell’ attestato ci è stata messa a disposizione dalla signora Torchia Maria vedova del prof. Crea , nipote di Torchia Antonio.
Chiunque è interessato può consultarla facendo click nell’elenco riportato a parte, beninteso che eventuali riproduzioni e divulgazioni dei documenti deve essere fatta nel rispetto della normativa di legge e dietro autorizzazione della Redazione di Ciroaltra.it .
Documentazione fotografica:
Trattasi di due fotografie che ritraggono l’inventore e l’ing. Cannata di Torre Melissa che ha presenziato alla dimostrazione pratica del funzionamento del prototipo, in occasione del collaudo.
 
L’inventore Torchia Antonio sulla destra e l’Ing. Cannata a sinistra