Scrittori

ALLA RICERCA DEL VINO CIRO'

ALLA RICERCA DEL VINO CIRO'
(a cura di Saverio De Bartolo)
 
L'obiettivo di questa ricerca era quella di trovare notizie sul vino prodotto nel territorio di Crimisa, (oggi Cirò). E dare una qualche valenza storica alla diffusa credenza che il vino Cirò fosse fornito agli atleti che partivano per partecipare alle Olimpiadi in Grecia in epoca arcaica.
La cosa viene data per certa nella pubblicità dei produttori del Cirò, che abbonda di notizie sulla fornitura di decine di migliaia di bottiglie di vino pregiato, agli atleti che partecipano alle moderne Olimpiadi. Queste si celebrano ogni quattro anni, con manifestazioni di ultra moderni eventi spettacolari. Ed è garantita in questo modo una pubblicità planetaria al vino Cirò.
Per questo motivo proviamo a ritrovare elementi significativi nel libro di Strabone: Geografia, L'italia, BUR, Biblioteca Universale Rizzoli, 2001.
 
Strabone, da grande geografo, raccoglie notizie, non solo geografiche, sui territori della penisola, nel periodo storico a cavallo dei secoli primo avanti Cristo primo dopo Cristo. Vi ritroviamo, infatti, le notizie di Filottete che fonda le città della Magna Grecia, (Petelia, Crimisa, Chone), già riportate nella Alessandra di Licofrone. Poi racconta anche di Crotone, con i fiumi Esaro e Neto.
Vi ritroviamo anche le notizie sui vini del territorio. Infatti le notizie sono tante: “Contiguo al golfo di Caieta c'è la città di Fundi, (odierna Fondi, circa 90 km a nord-ovest di Napoli), posta sulla via Appia. Tutti questi luoghi producono vini eccellenti: il Cecubo, il Fundano e il Setino sono fra i più rinomati, come pure il Falerno, l'Albano e lo Statano”. In seguito, nel capitolo “La Campania, il Sannio e il territorio dei Piceni), (…) si trova che i Romani fanno anche venire di là i vini migliori, quali il Falerno, lo Statano e il Caleno; ma ormai anche il Surrentino ”. Continua, “Dopo Turi (la colonia panellenica di Turi fu fondata nel 444/443 a.C.) si incontra la fortezza di Lagaria, fondata da Epeo e dai Focidesi. Vi si produce il vino chiamato Lagaritano, anche quello di Turi è un vino famoso”.
Poi parlando di Crotone: “Sembra che questa città coltivasse le arti della guerra e l'atletica; avvenne perciò che in una stessa Olimpiade i sette atleti che nello stadio primeggiarono su tutti gli altri furono tutti Crotoniati. Di qui è anche derivato il proverbio: «Più salubre di Crotone», come se il luogo avesse qualcosa di favorevole alla salute e alla vigoria dei corpi. Perciò questa città ebbe moltissimi vincitori ad Olimpia”.
 
Una notizia molto importante per la nostra ricerca, non riportata da Strabone, è riportata invece da G.F. Pugliese. Nel territorio di Crimisa, più precisamente nel territorio di Cirò Marina, nei vigneti di Brisi, dove si produce l'attuale vino Cirò, sorgeva il tempio di Bacco appellato Briseo, di cui non rimane purtroppo alcuna traccia.
 
La conclusione, se si vuole, rimane ovvia:
- molti sono i vini pregiati prodotti nel territorio;
- (anche se non citato da Strabone), il tempio di Bacco appellato Briseo, è presente al centro di Crimisa, l'attuale territorio dei vigneti di Brisi;
- qualcosa di favorevole alla salute e alla vigoria dei corpi, viene confermata nel territorio di Crotone, (in cui è compreso Crimisa), legata agli atleti vittoriosi delle Olimpiadi.
 
Si può affermare, dunque, che essendo le vittorie degli atleti alle Olimpiadi dovute alla salute e alla loro vigoria come conseguenza della qualità della vita nel territorio, a rigor di logica, sono dovute anche al vino pregiato prodotto nei territori di Crimisa.
 
Allegati:
Stralci dal testo: Strabone, Geografia - L'Italia
 
(V-3-6) pag. 135
Contiguo al golfo di Caieta c'è il Cecubo e, contigua ad esso, la città di Fundi, (odierna Fondi, circa 90 km a nord-ovest di Napoli), posta sulla via Appia. Tutti questi luoghi producono vini eccellenti: il Cecubo, il Fundano e il Setino sono fra i più rinomati, come pure il Falerno, l'Albano e lo Statano.
 
(V-3-13: La Campania, il Sannio e il territorio dei Piceni), pag. 169.
… I Romani fanno anche venire di là i vini migliori, quali il Falerno, lo Statano e il Caleno; ma ormai anche il Surrentino è oggi comparabile con questi dopo che, recentemente, si è sperimentato che si presta all'invecchiamento.
 
(VI-1-3: La Lucania), pag. 207.
  1. Parlerò dunque in generale, senza fare distinzioni, di quel che ho appreso su questi popoli che abitano nell'interno, vale a dire i Lucani e i loro vicini Sanniti.
Petelia (La città sembra sia da identificare con l'odierna Strongoli), viene considerata metropoli dei Lucani ed è ancora oggi abbastanza abitata; fu fondata da Filottete (Eroe greco, capo dei Tessali alla guerra di Troia, a cui veniva attribuita la fondazione di varie città nell'Italia Meridionale), esule da Malibea in seguito ad una ribellione. E' in una posizione ben salda, cosicché anche i Sanniti una volta la fortificarono.
E' fondazione anche di Filottete anche l'antica Crimisa (Crimisa doveva trovarsi sul sito dell'odierna Ciro'. nei pressi di Punta Alice.) che si trovava pressappoco in questi stessi luoghi.
Apollodoro, nel suo Catalogo delle navi, (L'opera di Apollodoro era appunto un commento al Catalogo delle navi, cioè a quella parte del libro dell'Iliade in cui sono elencati i contingenti greci che combatterono a Troia) parlando di Filottete, racconta che secondo alcuni egli, giunto nel territorio di Crotone, stabilì un insediamento sul promontorio di Crimisa e, un po' all'interno rispetto ad esso, fondò la città di Chone, (L'indicazione di questa città rimane problematica.) dalla quale, quelli che abitano lì, presero il nome di Conî; alcuni poi, sarebbero stai inviati da lui in Sicilia nella zona di Erice con il troiano Egesto ed avrebbero fortificato Egesta. (...)
 
(VI-1-12).
La prima di queste città è Crotone, a 150 stadî dal promontorio Lacinio; c'è poi il fiume Esaro con il porto e poi un altro fiume chiamato Neeto, (…) Raccontano che alcuni Achei, al ritorno dalla spedizione di Troia, errando qua e là furono spinti in questi luoghi e vi approdarono per esplorarli. (…) Antioco dice che, avendo l'oracolo ordinato gli Achei di fondare Crotone, Miscello venne ad esplorare il paese (…) Miscello perciò fondò Crotone e con lui cooperò anche Archia, fondatore di Siracusa.
Sembra che questa città coltivasse le arti della guerra e l'atletica; avvenne perciò che in una stessa Olimpiade i sette che nello stadio primeggiarono su tutti gli altri furono tutti Crotoniati, così che sembra sia stato detto, a ragione, che l'ultimo dei Crotoniati era il primo degli altri Greci. Di qui è anche derivato il proverbio: «Più salubre di Crotone», come se il luogo avesse qualcosa di favorevole alla salute e alla vigoria dei corpi. Perciò questa città ebbe moltissimi vincitori ad Olimpia (...). La fama di questa città si accrebbe anche grazie al gran numero di Pitagorici che essa generò e primo fra tutti, quel Milone che fu il più illustre degli atleti e fu discepolo di Pitagora (…).
 
(VI-1-14)
Dopo Turi (la colonia panellenica di Turi fu fondata nel 444/443 a.C.) si incontra la fortezza di Lagaria, fondata da Epeo e dai Focidesi. Vi si produce il vino chiamato Lagaritano, dolce e delicato, tenuto in gran pregio dai medici; anche quello di Turi è un vino famoso.
(Strabone, Geografia – L'Italia, BUR, Luglio, 2001).
 
Stralcio da G.F. Pugliese, pag. 23.
“A destra della pianura della lice dovea trovarsi l'antico tempio di Bacco appellato Briseo, quindi rimasto ancora alla contrada il nome di Brisi, ove lussureggiano le migliori vigne dalle quali si produce il più generoso vino”.
(G.F. Pugliese, Descrizione ed Istorica Narrazione di CIRO', Napoli, Stamperia del Fibreno, 1849. Ristampa, Edizioni Brenner- Cosenza, 1983).
 
Strabone.
Nato ad Amasea, nel Ponto, attorno al 64 a.C., Strabone visse per lunghi periodi a Roma nella prima età imperiale, fra il principato di Augusto e quello di Tiberio.
La ponderosa opera cui attese per gran parte della vita, la Geografia, non propone soltanto la descrizione delle regioni del mondo allora conosciuto, ma raccoglie una miniera di dati e notizie di ogni tipo assunti in gran parte da fonti letterarie, e in minima parte da esperienze personali di viaggio.
All'interno dell'opera (che consta di 17 libri) hanno particolare rilievo, per ampiezza d'informazione e attualità di tematiche, i libri V e VI dedicati all'Italia.
La Geografia è il trattato più importante che l'antichità ci abbia lasciato in materia.
(stralcio dalla quarta di copertina)