Faccende Liliane

La Redazione

La Reputazione

Richiesto da più parti a chiarire alcuni miei interventi critici sul fare cultura a Cirò e sull’argomento “Luigi Lilio e il suo vissuto” esprimo volentieri la mia opinione, frutto delle mie conoscenze ed approfondimenti, sui benefici che le numerose manifestazioni, conferenze e convegni producono e chi più degli altri ne beneficia.

Mettendo da parte per un attimo i benefici e le ricadute dal punto di vista socio – culturale delle sagre, dei convegni, di qualunque altra manifestazione promossa per la valorizzazione del territorio, lo sviluppo turistico e la promozione dell’immagine del territorio, che vanno sempre apprezzate ed incentivate, in questo intervento ci interessa capire chi altri, da tutto questo, ne trae benefici di reputazione ed economici.

Nel campo accademico e della ricerca viene attribuito alle pubblicazioni scientifiche che vengono sottoposte, prima di essere offerte alla stampa specializzata per la divulgazione, al giudizio “Peer perview”, un valore misurato da “Misuratori bibliografici” che aumenta la notorietà dell’autore con ricadute economiche, di carriera, a suo favore e finanziarie a favore delle università o enti dai quali l’autore dipende.

“Se esiste, quindi, un campo che si nutre di reputazione questo è sicuramente il mondo accademico. Prestigio, onore, credito e reputazione vi regnano sovrani e gli accademici non solo sono più motivati da questi riconoscimenti simbolici e dall’interesse economico, ma passano il loro tempo a concepire istituzioni il cui scopo è la creazione, il mantenimento e la valutazione della reputazione e del credito, gli ingredienti più preziosi per fabbricare nientemeno che la verità stessa.

Costruirsi, quindi, una buona reputazione ti fa apparire agli occhi della gente come il depositario della stessa verità.

La stragrande maggioranza conquista prestigio, onore, credito e reputazione con sudore e lavoro costante, una parte marginale tutto questo lo conquista da sanguisuga, vivendo sul lavoro degli altri che per posizione burocratica gli capita di organizzare.” (Dal libro “La reputazione, chi dice che cosa di chi” Gloria Origgi.)

Nel campo non scientifico il pullulare di iniziative culturali intorno ad argomenti di interesse particolare su personaggi che hanno lasciato traccia di sé, contribuiscono a accrescere visibilità e reputazione su chi queste iniziative le organizza e le gestisce.

Si finisce spesso di diventare il monopolista dell’argomento, e la presenza costante sui social diventa una cassa di risonanza utilissima e, più è maggiore il numero dei “Like” espressi da persone, il più delle volte non competenti e qualificate come gli esperti del campo scientifico, ma altrettanto importanti ai nostri giorni, in un mondo che si nutre di “mi piace”, maggiore sarà la reputazione acquisita e la presunzione di credersi il depositario della verità.

E la reputazione così conquistata si difende in tutti i modi dagli attacchi di chiunque cerchi di minarne la credibilità anche quando si è consapevoli di non potere reggere a lungo l’incalzare di domande che richiedono risposte precise su argomenti ritenuti ancora oggi “Un mistero meglio conservato nella storia dell’umanità”.

Queste brevi riflessioni aiutano a capire come il proliferare di tante manifestazioni, conferenze, convegni che non aggiungono niente di nuovo a quanto già conosciuto, vengono calendarizzati come sagre paesane dove si offrono i prodotti tipici del posto, che sono sempre gli stessi, anche se di eccellente qualità.

Per altro i frequentatori di convegni e manifestazioni varie e ripetitive sullo stesso argomento, in assenza di novità da proporre, si pongono molti interrogativi sulla loro utilità.

E’ il caso delle numerose manifestazioni, numerosi convegni, conferenze su “Luigi Lilio” del quale, in assenza di nuovi elementi sul suo vissuto, si propongono sempre le stesse cose, evitando qualsiasi apertura ad un confronto su ipotesi contrarie al proprio credo giudicandole blasfeme:” Giù le mani da San Nicodemo, nato a Cirò e non a Sikròs” , “Giù le mani da Luigi Lilio, sommo scienziato e non piastrellista”  di studiosi che la pensano diversamente dai relatori, e che con fatica indagano sui lati oscuri su un personaggio che risulta essere ancora oggi non sufficientemente indagato.

E per marcare bene i confini, entro i quali solo pochi eletti si possono esprimere, si ricorre financo alle violenze più diversificate.

La Redazione