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La Storia di Tano - parte sedicesima

Parte sedicesima

. . . Continua
Il PRINCIPE a quel punto facendo un cenno per farsi ascoltare da tutti i presenti: “ E’ vero: oggi è un grande giorno: ho incontrato la falsità (ipocrisia) di TAX-O, ho incontrato dei veri amici che mi hanno fatto riconoscere la verità, ho incontrato ITACA che ingiustamente ho esiliato e a cui chiedo perdono, ho fatto imprigionato ZIRA – e rivolgendosi anche ai due ARRE’TIANI – per cui chiedo umilmente perdono per il male che ho causato – e continuando, non senza emozione - oggi mi avete reso felice per cui, se sarò in grado, fatemi esaudire i vostri desideri”.
E TANO: “PRINCIPE noi oggi abbiamo già avuto molto: Vi abbiamo mostrato dove si nascondeva la falsità, Vi abbiamo mostrato la verità, abbiamo raggiunto il nostro obiettivo liberando ZIRA e soprattutto Vi perdoniamo: non sempre un PRINCIPE chiede perdono!. Tutto questo ci rende già felici e soddisfatti.
Ma… veramente - continua TANO - ci sarebbe qualcosa che potrebbe fare: quando siamo entrati in paese abbiamo avuto grande difficoltà nel cercare le vie, pensi che per un caso fortuito abbiamo trovato in una casa l’ingresso del labirinto che ci ha permesso di proseguire.  Il territorio di Cirò ha i suoi nomi, i suoi toponimi, il paese da sempre ha i nomi dei rioni, ‘j rugh’. Allora, PRINCIPE, perché non pensa di dare i nomi anche alle vie, ma attenzione… che abbiano un significato come ce l’hanno gli altri toponimi!, che abbiano una… storia!. Che ci facciano scoprire la storia del paese, che ci facciano scoprire gli odori, i rumori. Insomma che presentino il paese vero, quello che è racchiuso nel nostro pensiero”.
Di rimando il PRINCIPE: “Sarà fatto, però dovrete aiutarci… anche se da lontano, perché immagino che vorrete tornare dalla vostra gente, anche se a me farebbe immenso piacere che restiate a Cirò”.
E TANO: “PRINCIPE…. È come se restassimo. Il ricordo di questi giorni resterà scolpito per sempre nella nostra mente”.
 
Vanno tutti in cortile con in capo il PRINCIPE. Lì li attendono già altre persone di Cirò.
TANO riconosce le persone che erano a POL’CAVUNU, TINO BANZI di Favaro ed altri ancora.
A TARCONIO però non torna ancora un fatto e, pensieroso, lo esprime a TANO che gli cammina accanto: “senti TANO, io una cosa non ho capito: perché la pianta del castello sul quadro, che raffigurava la nonna di ZIRA, era capovolta… perché era la nonna di ZIRA… non è vero?”.
“Questa te la racconterò un’altra volta” – rispose secco TANO, lasciandolo come dire: “di stucco”, con un mistero irrisolto.
Si trovano tutti riuniti intorno ad una stella disegnata con le pietre e i mattoni del cortile.
TANO in compagnia di ZIRA  e TARCONIO tira fuori il flauto e comincia a suonare seguito dalla dolce voce di ITACA. Dopo poco un fascio luminosissimo investe il cortile concentrandosi sulla stella: esultava anche ARRE’T!!!. In risposta TANO lancia dei raggi laser con il suo OTIM come se fossero fuochi di artificio, lasciando tutti i presenti a bocca aperta.
A quel punto la missione poteva dirsi conclusa. I nostri due in compagnia di ZIRA salgono sulla torre più alta del castello e lì il flauto magico si trasforma in mongolfiera.
Arrivati in due ora ripartono in tre per il loro pianeta, la missione è conclusa…. Forse!!!!
Vedono la folla festante nel cortile del castello rimpiccolirsi sempre di più fino a scomparire.
Il PRINCIPE e ITACA nel cortile, TANO, TARCONIO e ZIRA nel cestello della mongolfiera pensano nello stesso momento la stessa frase: “Resterete sempre nei nostri cuori”.
Tutti insieme con lo stesso pensiero.
Cirò ridiventa piccolissima scomparendo dalla loro vista, mentre dal castello si vede ormai un piccolissimo punto colorato che sale sempre di più… fino a scomparire tra alcune nuvole che in quel momento, dolcemente, passano nel cielo di un azzurro intenso.
APPENDICE
NOMI DELLE VARIE LOCALITÀ DEL TERRITORIO DI CIRÒ
 
Destra di Difisula (destra = mezzogiorno)
Manca di Difisula (manca = settentrione)
Malocutrazzo (zona di terreno non buono)
Zagarogna (zona argillosa)
Crociminuti (presenza di croci)
Cugnali di niballo - Cugnali di ni’ballu (cugnali = terreno con caratteristiche particolari – zona non valliva)
Acqua pendente (zona con presenza d’acqua)
Serra della pulce - Serra da pulicia
Bosco della menta
Bosco di Aussu Bosco di laus (lago)
Niballo
Contrada Caparra
Carrocella (zona attraversata da strada carrabile)
Cugnali di Niporo
Colli di Logora
Monumenti
Serra del Trono – Serra du tronu (del tuono)
Carpineto (zona con essenza arborea di carpino)
Dona Rosa
Il Comune
Santopolo
Monte mennola (presenza di mandorli)
Serra della Campana (per ritrovamento di campana)
Corfo
Corficello
Fradduca
Contrada Corficello
Contrada Susanna
Contrada S. Andrea
Bisciglietta
Zonato
Rovere (zona con essenza arborea di rovere)
Manca di Nicastro
Palombelli (zona con presenza di colombi selvatici)
Contrada Giamo
Ragapiede (zona argillosa per cui in presenza di pioggia il piede diventava pesante e portato via)
Chiuso dei Preti (proprietà della chiesa)
Contrada Arcuri
Contrada Spataforo
Il Pulito (cognome)
Monte Anastasia
Manca dei Fazi
Vallo della Rena (zona con presenza di sabbia)
Contrada Vallo
Giamo
Colluraro
Donna Vita
Cozzo della Pigna (presenza di una pigna)
  1. Menno
 Mancuso
Puzzacchia
  1. Martino
Contrada S. Anastasia
Marcello
Chiasima
Rinachello
Serra del Lago
Femmina morta (presenza di cadavere)
I tremoli
Contrada Ciurria
Torrente S. Venere
Torre S. Venere (zona in cui si venerava la Dea Venere)
Portia Cucchiara
Timpa Castelluzzo (collina a forma di castello)
Magognana (zona misteriosa boschiva)
Monte Caciocavallo (a forma di Caciocavallo)
Cappellieri (nel ‘500 “cappelleri”, in dialetto cappedderij)
Cappella (forma di cappello?)
Soleggio (In pieno sole)
Franza (prop. De Franco)
Volvito
Erta del Ferro – chiamata anche ferraina (presenza di materiale ferroso)
 
DENOMINAZIONE DEI RIONI DI CIRÒ E PORTE DI INGRESSO AL CENTRO STORICO
 
Fraccunu (fra due parti)
Cannunu (presenza di cannone)
Porteddu (presenza di una portella per entrare nell’antico villaggio)
Vadda (zona bassa del centro storico)
Bannera (punto alto di Cirò)
Mavile (porta di Cirò con significato mai vile)
Scezzari (porta dove sono stati respinti degli svizzeri che attaccavano il paese)
Cuccuvia (forse via del barbagianni)