Roba Cirogena
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CURRICULUM: VIZZA FRANCESCO
(UN MODERNO MARCHESE DEL GRILLO)
Invitato a consultare il Curriculum Vitae di Francesco Vizza (Commento Vizza del 24 Luglio 2016 ore 11,37, apparso sul Blog “A VRASCERA” di Cataldo Antonio Amoruso, in risposta all’articolo “A PROPOSITO DI CULTURA E SAPERE” apparso sul sito ciroaltra.it) sul sito http:// www iccomcnr.it/vizza/ mi sono affrettato a farlo per due ordine di motivi.
Il primo per evitare di incorrere in inesattezze quando, cosa improbabile in futuro, mi dovessi trovare a dialogare con un personaggio di tale portata al quale è necessario attribuire titoli e meriti che gli sono dovuti.
Il secondo per capire fino in fondo se ci troviamo di fronte ad un nuovo “Marchese del Grillo” che, pur non avendo origini nobili come il Marchese, può giustamente affermare “IO SONO IO LORO NON SONO UN CAZZO”.
Devo, comunque, confessare che tale indagine l’avevo già fatta nel 2010, precisamente in data 29 Maggio, quando Francesco Vizza è apparso, come una cometa, sul palcoscenico culturale cirotano per illuminare, con la sua immensa cultura, una comunità vissuta al buio (culturalmente parlando) per molti secoli e, quindi, venuto in questa nostra cittadina a placare la fame di cultura che l’attanagliava.
Un soggetto di tale levatura meritava, come si addice ai più famosi personaggi dello spettacolo e dello sport di essere indagato per conoscere e far conoscere ogni minimo particolare della sua vita.
Fino ad allora, perlomeno negli ambienti culturali cirotani, si conosceva ben poco.
I più informati sapevano che lavorava presso una società del CNR, L’ ICCOM, Istituto di Chimica dei Composti Organo Metallici di Firenze, ma era sconosciuta a molti la sua notorietà nel campo scientifico, la sua produzione scientifica accolta su riviste specializzate e la sua titolarità di brevetti che hanno avuto grosso impatto nella vita quotidiana di ogni abitante della terra. (Un novello Giano Lacinio, nostro illustre concittadino che nel secolo XVI dai metalli vili aveva cercato di ricavare oro).
Niente si sapeva della sua passione storico – letteraria sui personaggi illustri cirotani vissuti nei secoli XV° e XVI°, passione, che a quanto mi risulta, era sbocciata improvvisamente a seguito dell’incontro, a Cirò, con un suo professore che da tempo aveva completato un manoscritto su Luigi Lilio e lo teneva chiuso in un cassetto perché incontrava grosse difficoltà alla sua pubblicazione.
Nei piccoli centri, anche in quelli come il nostro dove la cultura si respira a pieni polmoni, per chi fa cultura disinteressata, è molto difficile tradurla in pubblicazioni fruibili da tutti se non si hanno capacità finanziare autonome o se non si trova un ente disponibile a finanziarle.
In quella occasione il Professore, che non è Francesco Vizza, questi professore, dice lui, lo sarebbe diventato nel 2012 a seguito di idoneità, (concessa da chi?) a ricoprire Cattedra di Fondamenti di scienze Chimiche e dei sistemi inorganici ( Qualified as Full Professor in the field of Fondamentals of chemical Sciences and inorganic Systems), aveva chiesto al suo alunno la disponibilità al ritiro di alcuni documenti dall’ Archivio Nazionale di Firenze che dovevano servire da completamento al suo lavoro.
L’alunno offrì la sua disponibilità e, cogliendo al volo l’opportunità che gli si presentava, propose la sua collaborazione per la pubblicazione del libro che, secondo lui, per essere completo doveva comprendere anche una parte scientifica che si offrì a fornire.
Nacque così un bel rapporto che portò ben presto alla stesura di un manoscritto da consegnare alla stampa.
In questa collaborazione a distanza, in quanto uno residente a Cirò e l’altro a Firenze, mi sono trovato a fare da tramite nella fase di composizione del libro
(Il materiale che di volta in volta veniva rivisto transitava dalla mia e-mail)
La prima parte del libro doveva comprendere la vita del nostro illustre concittadino, mentre la seconda veniva dedicata alla parte scientifica e veniva curata da Vizza.
Il patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Cirò e della Ragione assicuravano i fondi per la realizzazione dell’opera affidata all’editore Laruffa.
Tutto sembrava andare per il meglio, quando in sede di correzione della prima bozza dell’editore il Professore Mezzi si accorge di alcuni interventi del Vizza che lo hanno infastidito e non poco.
Il Vizza Francesco oltre alla pretesa di inserire il suo nome come primo autore “Francesco Vizza e Egidio Mezzi” pretendeva che alcune pagine e persino alcune righe della prima parte del libro le venissero attribuite.
Si trattava di notizie e documenti, sicuramente interessanti che il Vizza su incarico di Mezzi, e per iniziativa personale aveva reperito a Firenze e che, adesso, ne pretendeva la paternità.
Il fatto indignò non poco il professore Mezzi il quale con un recupero di orgoglio ed amor proprio fermò la stampa e ne minacciò l’uscita.
Il comportamento del Vizza non era sicuramente un atteggiamento collaborativo, ma lasciava trasparire tutta la sua voglia di prevaricazione nei confronti di chi con molta ingenuità, ma con molta fiducia gli aveva offerto la possibilità di diventare coautore di un libro che, anche nella stesura originaria, era pronto per la stampa.
Le integrazioni e le correzioni che dovevano essere fatte potevano essere offerte, sempre nel clima collaborativo iniziale, senza alcuna pretesa.
Questo episodio può far capire quale sarebbe stato in futuro il rapporto tra i due coautori.
La diaspora si tradusse in un compromesso che il Prof. Mezzi accettò dietro la possibilità di inserire sue integrazioni nei capitoli scritti dal Vizza.
Il primo, il Professore, ingenuo e privo di ogni bagaglio di esperienze necessario per vivere in un modo di lupi, a lui bastava che il suo lavoro frutto di anni di ricerca e sacrificio venisse pubblicato ed offerto alla sua comunità come tanti altri volumi, il secondo, molto più smaliziato, con una preparazione formatasi negli ambienti cattedratici dove vige “Homo homini Lupus”, ha colto l’occasione per irrompere nel panorama culturale che gli avrebbe consentito di arricchire il suo curriculum di pubblicazioni.
Nel libro edito da Laruffa si può leggere chiaramente, nelle prime pagine, gli interventi degli autori, uno nella parte dell’altro.
Questo è un primo aspetto che mi aveva incuriosito e aveva fatto scattare la voglia di indagare su un personaggio fino ad allora sconosciuto nel campo culturale cirotano.
La conferma alla mia prima impressione di trovarmi di fronte ad un “IO SONO” ad un “GHE PENSI MI” l’avevo avuta quando, prima che venisse pubblicato il libro “Luigi Lilio Medico Astronomo e Matematico di Cirò, Ideatore della riforma del calendario gregoriano” veniva presentato un Poster al 54° congresso Nazionale della Società Astronomica Italiana (Napoli 4-5 Maggio 2010) dal titolo: “Luigi Lilio Medico, Astronomo e Matematico del XVI secolo”, Poster che otteneva il primo premio.
Le argomentazioni del Poster erano tratte dal libro in corso di stampa, con lo stesso titolo, ma nessun accenno veniva fatto al libro e al suo coautore.
La stampa locale stessa nel riprendere la notizia ignorava nel modo più assoluto l’esistenza del lavoro fatto a quattro mani dal Prof. Egidio Mezzi e Francesco Vizza. (Non poteva farlo perché il libro non era ancora uscito)
Il merito, come era giusto che fosse, era tutto di Francesco Vizza e del Prof. Massimo Mazzoni (Dipartimento di Fisica ed Astronomia Sezione Astronomia Università degli Studi di Firenze) che guarda caso era colui che aveva scritto la prefazione del libro stesso.
L’amarezza e la delusione del Prof. Mezzi sfociava semplicemente in un tentativo di protesta per l’omissione negli articoli usciti sulla stampa locale di riferimenti bibliografici precisi.
Le lamentele non hanno trovato accoglimento ed io stesso, interessatomi della faccenda, ho avuto un cortese ma deciso rifiuto da parte di una “cara amica” che mi ammoniva pesantemente dicendomi che la “Cultura ed il sapere” non era monopolio di nessuno e che nel caso specifico chiunque poteva parlare, scrivere su Luigi Lilio.
In quella circostanza il Prof. Mezzi non pretendeva di sminuire le conoscenze di altri su Lilio ma pretendeva che il suo nome venisse citato come coautore dell’opera.
Tutto quello che fino a questo punto ho raccontato, mi ha incuriosito a tal punto dal volere indagare sul personaggio ed ecco cosa ho trovato:
Sito: http://www.iccom.cnr.it/vizza/
29 Maggio 2010:
Dott. Francesco Vizza
Primo ricercatore ICCOM-CNR Camera C 153
Pubblicazioni:
Oltre 100 pubblicazioni scientifiche in riviste internazionali con referee; Circa 120 comunicazioni a congressi scientifici; sei capitoli di libri; 22 brevetti.
L’indagine più approfondita evidenziava:
Le pubblicazioni scientifiche che Francesco Vizza si accreditava erano 126, per la verità tutte riportanti l’indicazione dei nominativi che vi avevano preso parte, ed erano così distribuite:
Pubblicazioni: (Salvo errori ed omissioni)
- 11 in collaborazione con altri tre nominativi;
- 11 in collaborazione con altri quattro nominativi;
- 22 in collaborazione con altri cinque nominativi;
- 32 in collaborazione con altrui sei nominativi;
- 22 in collaborazione con altri sette nominativi;
- 17 in collaborazione con altri otto nominativi;
- 8 in collaborazione con altri nove nominativi;
- 1 in collaborazione con altri 10 nominativi;
- 3 in collaborazione con altri 11 nominativi;
- 1 in collaborazione con altri 12 nominativi.
Patents (Brevetti) periodo 1997 -2007 nr. 23 di cui:
- 2 in collaborazione con tre nominativi;
- 10 in collaborazione con sei nominativi;
- 2 con altri sette nominativi;
- 6 con altri otto nominativi;
- 3 con altri nove nominativi
N.B.
Nella maggior parte delle pubblicazioni e Brevetti Francesco Vizza risulta l’ultimo nominativo dell’elenco degli autori.
Da quanto sopra sinteticamente indicato, le 126 pubblicazioni e i ventitré brevetti erano il frutto di un lavoro di equipe i cui componenti venivano indicati come richiesto da una prassi consolidata e vigente in Italia, non in ordine alfabetico, ma in stretto ordine di partecipazione.
Il primo nominativo della lista è quello che ha fatto e curato il lavoro o la ricerca, gli altri vengono indicati secondo l’ordine di importanza della loro contribuzione al lavoro o alla ricerca stessa.
L’ultimo della lista è il Capo, il Responsabile del progetto quello che a lavoro fatto mette il cappello sopra.
Ed è sempre così anche se a quel lavoro, il Capo, non ha nemmeno partecipato, ma essendo il responsabile del progetto la sua firma o presenza ne avvalora l’importanza.
La riconoscenza a quelle persone è cosa dovuta in quanto quel lavoro è frutto del loro sudore e la firma del Capo ne attesta solo l’ufficialità.
I meriti a quelle persone devono essere sempre riconosciuti.
Nella biografia acclusa al libro “Luigi Lilio Medico Astronomo e Matematico di Cirò” si legge:
- E’ Autore di 15o pubblicazioni scientifiche edite dalle più prestigiose riviste internazionali di Scienze Chimiche peer reviewed ad alto impact factor. (Nessuna indicazione viene fatta degli altri nominativi che hanno partecipato alle pubblicazioni)
- E’ stato vincitore del primo premio “Sessione Poster” al 54°congresso Nazionale della Società Astronomica Italiana (Napoli 4-5 Maggio 2010) dal titolo: “Luigi Lilio Medico, Astronomo e Matematico del XVI secolo”.
(Nessun riferimento al Professore Massimo Mazzoni coautore del Poster)
Nella biografia acclusa al libro “Giano Lacinio Alchimista Francescano del Cinquecento, Laruffa editore, 2014”, si legge:
- E’ autore di 160 pubblicazioni scientifiche peer reviewed edite dalle più prestigiose riviste internazionali di Scienze Chimiche. (Anche in questo caso nessun riferimento viene fatto degli altri nominativi che hanno partecipato alle pubblicazioni)
- E’ autore di due monografie a diffusione internazionale;
- E’ autore di numerosi capitoli dei libri e di 30 brevetti di invenzione industriale;(Nessun riferimento viene fatto degli altri nominativi che hanno partecipato alla realizzazione dei brevetti)
- Ha pubblicato il libro: “Luigi Lilio Medico Astronomo e Matematico di Cirò, ideatore della riforma del calendario gregoriano” senza citare il coautore Professore Egidio Mezzi.
Da quanto emerge dalla sua biografia, il Vizza Francesco, pur non avendo origini nobili, è veramente un novello Marchese del Grillo: “IO SONO IO” e, quindi, resterebbero da identificare “LORO NON SONO UN CAZZO”.
Chi sono LORO?
Io mi includo di diritto a priori perché mi riconosco perdente per la mia natura di BRUTO fatto per “NON SEGUIRE VIRTUTE E CANOSCENZA”. (Cit. Enza Larosa)
Escludo, però, i miei amici, perlomeno quelli ritenuti miei suggeritori, per loro natura persone rispettose delle capacità degli altri e non interessate alla competizione, e quindi, LORO non possono che essere tutti quei coglioni di ricercatori, studenti, collaboratori che con il loro lavoro hanno permesso e permettono al loro capo di attribuirsi il merito e l’onore del loro lavoro.
LORO, in questo caso è, il professore coautore del libro su Lilio che offrendo il suo manoscritto, tenuto per anni in un cassetto per l’impossibilità della pubblicazione, ha dato origine ad una passione che sapientemente coltivata e curata ha consentito visibilità in un mondo di ciechi ed affamati di cultura.
LORO è anche il Professore Massimo Mazzoni del Dipartimento di Fisica ed Astronomia – Sezione di Astronomia dell’Università degli Studi di Firenze, che pur essendo coautore del Poster vincitore del primo premio al 54° congresso Nazionale della Società Astronomica Italiana (Napoli 4-5 Maggio 2010) non viene menzionato nelle biografie del Marchese.
In Italia succede spesso così: UNO FRIGGE L’ALTRO MANGIA.
Il mondo accademico e della ricerca in Italia, purtroppo, è fatto così ed è costellato di personaggi maggiori o minori che brillano per presunzione, faccia tosta o ignoranza. E quando questi furbetti non sentono il bisogno di celarsi, di zittirsi, di scusarsi viene da pensare che forse è il contesto che li costringe a farlo.
(Così fan tutti)
Indagine aggiornata evidenzia solo numero sette recenti pubblicazioni, quattro brevetti e 2 libri di cui:
Pubblicazioni:
- 1 in collaborazione con cinque altri nominativi;
- 1 in collaborazione con altri otto nominativi;
- 1 in collaborazione con altri nove nominativi;
- 2 in collaborazione con altri dieci nominativi;
- 1 in collaborazione con altri undici nominativi;
- 1 in collaborazione con altri tredici nominativi
Brevetti:
- 2 in collaborazione con altri otto nominativi;
- 2 con altri cinque nominativi;
Libri:
- 2 in collaborazione con altri nominativi.
Come appare chiaramente tutta la produzione di articoli, brevetti e libri rilevati nel curriculum di Francesco Vizza è frutto del lavoro di gruppi di ricerca dei quali in quella sede ne viene indicata la composizione, composizione che viene sistematicamente ignorata in occasione di articoli di stampa, e biografie apposte sulle copertine dei libri.
LUI E’, GLI ALTRI NON SONO UN CAZZO.
Lorica 5 Agosto 2010