Proverbi Cirotani

Avverbi e altro

Avverbi e altro
 
320 - All'albero abbattuto accetta, accetta.
L’albero abbattuto taglialo con l'accetta.
Quand'uno non conta più nulla tutti gli danno addosso.
163 - Amara chira trippa ca ngarra u malu patrunu.
Infelice quella pancia che capita con un cattivo padrone.
Chi mangia poco rende un cattivo servizio a se stesso.
106 - Amaru chini tena ru previtu a ra ruga, cu vicinatu nun si vida bbenu.
Infelice chi ha un prete nel propriop rione, perchè il vicinato perde la pace.
Il prete condiziona i vicini nei comportamenti e nel linguaggio.
141 - Amaru chini ha de dari e bbiatu chini ha de rìcogghjiri.
Infelice chi deve dare e beato chi deve ricevere.
57 - Avogghia ca ti fa ricci e cannoli, cu Santu, ch'è de marmuru, nun suda.
È inutile che ti fai riccioli o boccoli perchè il Santo, che è di marmo non suda.
Non sempre con le moine raggiungi lo scopo che ti prefiggi.
40 - Ccu ri genti ppé ri canusciri ti ccè mangiari nu quintalu e salu.
Con le persone, per conoscerle, devi mangiarti un quintale di sale.
È difficile, se non impossibile, conoscere nel profondo l'animo umano.
406 - Ccu gaddu e senza gaddu Diu fa jurnu.
Con gallo e senza gallo Dio fa giorno.
Con il gallo o senza, il nuovo giorno spunta lo stesso.
300 - Ccu ru pezzenti ti dissicchi e nun fa nenti
Col pezzente ti dissangui e non ottieni niente.
309 - Ccu tutti i trivuli e ri guai, u mangiari e ru viviri ci vo'.
Con tutti i dispiaceri ed i guai, il mangiare e il bere sono necessari.
139 - Cchiù scuru da menzanotte u' po' veniri.
Più buio della mezzanotte non può venire.
Quando siamo in un mare di guai ci si consola sperando che peggio non possa capitarci.
417 - Com’è ru muntu ci jetti a niva,
Com’è la montagna ci butti la neve.
Ci si comporta secondo con chi si ha da fare.
285 - Comu u vidi u scrivi.
Come lo vedi lo scrivi.
E' un uomo sincero
376 - Du gabbu nun si mora ma sinni malu campa.
Del meravigliarsi non si muore ma si vive male.
Non bisogna meravigliarsi di niente perchè può capitare a tutti.
286 - Duvi ci su' cumpari ci su puttani.
Dove ci sono compari ci sono puttane.
131 - Duvi cacci e u' minti ci resta ra fossa.
Dove i togli e non aggiungi ci resta la fossa.
Togliendo sempre, anche la ricchezza più grande si esaurisce.
176 - Fora e l'occhi fora da menta.
Lontano dagli occhi lontano dalla mente.
Lo cose non viste fanno meno male
375 - In ogni murra c'è pecura zzoppa.
In ogni gregge c'è una pecora zoppa.
In ogni famiglia c'è una pecora nera.
380 - Mancu puliciu nta cammisa e chissu!
Nemmeno pulce nella camicia di costui.
E un uomo segnato dalla sorte avversa.
29 - Mi para nu filu e jinosta.
Mi sembra un filo di ginestra
E un uomo esile e allampanato.
290 - Non tutti l'oceddi canusciani u ranu.
Non tutti gli uccelli conoscono il grano.
Pochi apprezzano quel che è buono.
105 - Ntu gaddinaru ha de cantari u gaddu ca si canta a gaddina vo' zzampata a capa.
Nel pollaio deve cantare il gallo e se canta la gallina le si deve schiacciare la testa.
In famiglia deve comandare l'uomo non la donna.
36 - Ppè tuttu maggiu non cangiar lanaggiu
Per tutto il mese di maggio non cambiare vestiario.
Solo alla fine di maggio termina veramente l'inverno.
363 - Ppè u' diri bongiorno resta arretu a porta.
Per non dire buongiorno resta dietro la porta.
E un uomo timido e impacciato.
304 - Puru a regina ha bisognu da vicina.
Anche la regina ha bisogno della vicina.
Nessuno può pensare di fare a meno degli altri.
110 - Senza dinari u' si cantanu missi.
Senza denaro non si cantano messo.
Col denaro si ottiene tutto.
64 - Subba na chiaga vecchia na ferita nova.
Su una piaga vecchia una ferita nuova.
Il malcapitato è sempre perseguitato dalla sorte.
303 - Sulu a ra morta u' cc'è riparu.
Solo alla morte non c'è rimedio.
Non bisogna mai perdersi d'animo.
52 - Tantu campa nu Re, tantu n'afflittu, tantu nu povereddu senza lettu.
Tanto vive un Re, tanto un afflitto, tanto un poveretto senza letto.
La morte colpisce tutti indistintamente.