Scrittori

LUIGI LILIO 1510 – 1576

LUIGI LILIO 1510 – 1576
( Egidio Mezzi )
Ricorre quest’anno il cinquecentenario della nascita di Luigi Lilio, o Giglio, inventore della riforma del calendario.
E’ un avvenimento scientifico di interesse mondiale perché il mondo intero gli è debitore dell’attuale calendario in uso negli angoli più remoti della terra.
Il suo genio però non è universalmente conosciuto nel mondo accademico e scientifico; scienziati, matematici, astronomi italiani e stranieri tacciono o non danno il giusto rilievo a questa straordinaria figura di astronomo che riuscì ad elaborare 
un calendario che, ancora oggi, nonostante i ritmi vertiginosi raggiunti dalla scienza, non è stato superato.
Lo dimostra il fatto che in cinque secoli, soltanto un letterato di Cirò, Giulio Aromolo (1892 – 1965), e non uno scienziato, ha scritto un libro sulla vita e l’opera di Luigi Lilio.
Ma come fece Lilio ad ideare una riforma così ingegnosa e perfetta del calendario che altri valenti astronomi e matematici, prima di lui, avevano tentato inutilmente di fare?
Resta un mistero perchè Lilio premorì alla riforma.
Infatti, quando nel 1576 il suo progetto di riforma fu presentato da Antonio, suo fratello, anche lui matematico ed astronomo di vaglia, alla Commissione istituita da Papa Gregorio XIII con il compito di riformare il vecchio calendario Giuliano, Luigi era già morto.
Il progetto, tra i tanti presentati, fu subito scelto dalla Commissione perché spiegava con una descrizione dettagliata come mantenere gli equinozi in una data fissa e sicura e,quindi, determinare con precisione la data della Pasqua.
Purtroppo l’opera originale scritta da Luigi Lilio è andata perduta; ci è pervenuto il “Compendium “ che ne è un estratto, un riassunto che riporta i punti essenziali del manoscritto, senza però dare alcuna spiegazione sul procedimento eseguito e sul metodo adottato da Lilio.
Sappiamo che la sua riforma ingegnosa non è altro che una versione leggermente modificata del calendario Giuliano e cioè un calendario di 365 giorni più un giorno ogni quattro anni, meno tre giorni ogni quattro secoli.
In vita Luigi Lilio non ricevette encomi né gli furono tributati onori. Non solo il mondo scientifico è stato ingiusto con lui, ma il suo stesso paese natale, Cirò , che non gli ha eretto nemmeno un monumento che lo ricordi, né il suo nome è stato scolpito nella casa in cui nacque.
E’ tempo perciò di invertire questa tendenza, di colmare il forte ritardo e di festeggiare l’evento con una serie di manifestazioni ad alto livello, approfittando di questo importante avvenimento scientifico che ricorda la sua nascita.
Il Comune di Cirò, la Provincia di Crotone, la Giunta Regionale devono adoperarsi per tramandare nei secoli il nome di questo illustre figlio di Cirò, di questa nostra gloria ignorata.
Valorizzare Lilio rappresenta una occasione preziosa di crescita culturale per l’intera comunità calabrese, non solo cirotana.
E sembra giusto riconoscere il merito all’ Amministrazione Comunale di Cirò, guidata dal Sindaco avv, Mario Caruso, che non è stata insensibile al problema ed ha chiesto ed ottenuto dalla Regione Calabria un finanziamento per valorizzare e onorare Lilio per come merita e porlo all’attenzione nazionale ed internazionale con una serie di manifestazioni, mostre e convegni che si terranno nel corso del 2010 in Cirò ed in alcune grandi città italiane.
Ancora l’Amministrazione si è fatta carico di finanziare un libro scritto da me e dal Dott. Francesco Vizza, libro che è costato anni ed anni di dure ed assidue ricerche e che ricostruisce la vita e l’opera di Luigi Lilio alla luce del pensiero scientifico moderno.
Cirò 18/2/2010