Pagine di Storia locale
FILOTTETE, CRIMISA, APOLLO ALEO (a cura di Saverio De Bartolo)
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FILOTTETE, CRIMISA, APOLLO ALEO
(a cura di Saverio De Bartolo)
Presentazione.
La vicenda di Filottete riportata nel libro: Licofrone, Alessandra, BUR 2000, contiene notizie circa la localizzazione di Crimisa e del tempio di Apollo Aleo nei versetti 911-930.
Il libro consiste nel dramma l'Alessandra, scritto da Licofrone, un autore del terzo secolo avanti Cristo. Tema dell'Alessandra, è la lunga profezia della figlia di Priamo, Cassandra, amata da Apollo, e da lui condannata, per non aver corrisposto al suo amore, a vaticinare senza essere creduta da nessuno. Nel testo, tra le altre vicende, si racconta la vicenda di Filottete, un eroe della guerra di Troia, dell'Iliade di Omero.
Il testo dei versetti 911-930 è il seguente:
Filottete nel Bruzio
Le correnti dell’Esaro e Crimisa,
piccolo centro della terra Enotria,
accoglieranno,
morsicato da un rettile chiazzato,
l’uccisore dell’uomo-fiaccola
- la dea Tromba di guerra dirigerà, vibrando l’arco Meotide,
di sua mano la punta della freccia,
col drago scita arcuato, lira sonante denti inesorabili,
quando dette alle fiamme il leone ardito
sulle sponde del Dira.
Una volta caduto, la sua tomba
Sarà scorta dal Crati,
presso il tempio del dio Alèo Patàreo,
dove il Nieto sfocia nel mare.
Lo stenderanno gli Ausoni di Pellene,
poiché verrà in aiuto ai capi Lindi, spinti dal vorticoso cane Trascia
a errare lontano da Termidoro e dai monti Carpato
in cerca di una terra da abitare
straniera, forestiera.
Gli indigeni, in Macalla, costruiranno
Sulla sua tomba un luogo consacrato, facendo onore a lui,
per sempre dio,
con libagioni e buoi sacrificali.
Commenti
Nei versetti 911- 913 ha inizio una lunga sezione di versi dedicati al ritorno di Filottete, colpito da una sciagura mentre era in corso la guerra di Troia. Già in Omero è notizia di Filottete, figlio di Peante, esperto arciere, morso al piede da un serpente, possessore dell’arco di Eracle, che risaliva al pastore scita Teutaro, e gli era stato donato da Eracle, quando Filottete diede fuoco alla pira dell’eroe sul monte Eta.
Secondo la versione corrente del mito, Filottete fu morso al piede da un serpente e abbandonato dai compagni nell’isola di Lemno perché la ferita emanava un odore pestilenziale. Viene precisato che Filottete fu morso mentre sacrificava davanti all’altare di Atena a Crisa.
La vicenda di Filottete costituisce l’argomento dell’omonima tragedia di Sofocle. In essa Odisseo, accompagnato da Neottolemo, va a prendere l’arco di Filottete, senza il quale, secondo il responso di Calcante, Troia non poteva essere presa, e finisce per portare con se l’eroe. Si narra che Filottete giunto a Troia fu guarito da Podalirio e poi uccise Paride.
La profezia di Cassandra inquadra il viaggio di Filottete in Italia dopo la caduta di Troia, posto in relazione con la fondazione di alcune colonie in Magna Grecia. Notizie sulle peregrinazioni di Filottete riportano che l’eroe si stabilì a Macalla, dedicò l’arco di Eracle ad Apollo Aleo, morì combattendo contro i Rodii guidati da Tlepomeno e fu sepolto a Sibari.
Altra fonte. Il viaggio in Italia riportato in questi versi di Licofrone riporta che Filottete si stabilì a Crimisa, circa nel territorio dove ora sorge Cirò’, e poi fondò Cone, mentre una parte dei suoi uomini, al seguito del troiano Egesto, fondavano Segesta in Sicilia. Da altra fonte ancora si apprende che Filottete eresse il tempio di Apollo Aleo e combatté coi Lucani.
Secondo quanto citato nei versetti sopra riportati, il fiume Esaro che scorre presso Crotone, delimita la zona del Bruzio legata alla leggenda di Filottete insieme con Crimisa, definita piccola città dell’Enotria.
(Dalle annotazioni al testo riportate nel libro a pagina 354 e seguenti)
LICOFRONE
(ca. 325 a. C. - ?)
Nato a Calcide in Eubea intorno al 325 a. C., Licofrone è il maggiore poeta della Pleiade, di quel gruppo di sette poeti che, alla corte di Tolomeo II, tentarono di far rivivere il teatro tragico. Produzione essenzialmente letteraria fu quella di Licofrone, come degli altri sei: Filico, Omero, Alessandro Etòlo, Sositeo, Sosifane, e Dionisiade, dei quali possiamo parlare in termini più vaghi per la perdita totale della produzione. Il lessico Suda ha tramandato venti titoli di tragedie di Licofrone, alcune di argomento mitologico (con preferenza per il modello aschileo). (...).
Di Licofrone possediamo un'opera intera, l'Alessandra, che per metro e lingua deve essere considerata una tragedia, così per il prologo e l'epilogo, i versi centrali sono di fatto un ipertrofico monologo epico-lirico nel quale Cassandra, figlia di Priamo, vaticina gli eventi troiani dal ratto di Elena ai ritorni. (...) L'oscurità ricercata è la peculiarità dell'Alessandra, (...) nel non citare dei ed eroi con il loro nome, ma riferendosi ai loro culti. Filologo apprezzato, Licofrone fu chiamato alla biblioteca di Alessandria nel 285 a. C. e vi curò la raccolta dei testi comici. A questa attività si deve un trattato Sulla Commedia in molti libri e un Lessico del linguaggio comico.
(Da: Scrittori di Grecia e di Roma, Editoriale Scuola, vol. 7, pag. 550, Roma 2001).