Faccende Liliane
MARIA FRANCESCA CARNEA/FRANCESCO VIZZA
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MARIA FRANCESCA CARNEA/FRANCESCO VIZZA
Cari fedeli visitatori del sito ciroaltra.it,
Questo “pistolotto” che mi accingo a proporvi per una attenta lettura, oltre ad essere una mia temeraria, ma innocente iniziativa, mi viene imposto dai doveri di informazione, che il sito ha verso i suoi venticinque lettori (dico venticinque e non trentaquattro come mi è capitato, in modo molto maldestro d’affermare in altra occasione, offendendo la suscettibilità di una brava persona), su una faccenda che riguarda il mondo culturale del nostro bel paese: Cirò.
Per tali motivi intervengo, in prima persona, potendone fare a meno immaginando come potrebbe andare a finire, su una diatriba che riguarda alcune questioni della vita del nostro illustre concittadino Luigi Lilio, ideatore della riforma del calendario, e che in questi ultimi tempi stanno tenendo con il fiato sospeso una intera comunità ansiosa di conoscere, dopo secoli di oscurità, finalmente la verità sul “mistero meglio conservato nella storia del pensiero umano”.
Ed eccomi a Voi.
Di cosa si tratta.
Non molto tempo fa è stato pubblicato su Uffici Stampa Nazionali, da una sconosciuta professoressa di filosofia, che come curriculum professionale vanta studi anche in Diritto canonico, Liberalismo, Giornalismo e Teologia, con pubblicazioni di alto livello storico culturale, riconoscimenti vari con la presenza in numerose Opere Antologiche di poesia e Opere Antologiche di Aforismi, e numerosissimi contributi scientifici in riviste specialistiche, un articolo dal titolo “Luigi Lilio, un mistero da approfondire e la riforma del Calendario Gregoriano”.
L’articolo, nonostante facesse trasparire un tono un po’ dottrinale dell’autrice, (è Professoressa, già Docente invitata in Comunicazione, Spiritualità e Sociologia della Comunicazione Politica presso il Pontificio Ateneo S. Anselmo - Roma), nella disamina di alcuni aspetti della vita di Lilio, sottoponeva agli studiosi delle questioni ancora oggi irrisolte o non chiarite adeguatamente.
Le questioni poste all’attenzione riguardavano:
- Di Lilio cosa è conosciuto realmente?
- Il luogo d’origine da che cosa si desume?
- Circa il cognome, siamo nel 1510, quale era l’uso del tempo per l’identità degli individui?
- Cosa caratterizza l’ingegnosità di Luigi Lilio?
A queste questioni ha cercato, sulla base delle sue conoscenze, studi e ricerche, di dare delle risposte, ma soprattutto ha rivolto agli studiosi l’invito ad un necessario approfondimento delle conoscenze per la maggiore valorizzazione della elevatezza dello scienziato.
In passato anche altri studiosi si erano dimostrati dubbiosi in merito alle stesse questioni poste dalle Professoressa.
Alcuni di Essi così si erano espressi:
- Egidio Mezzi
“Luigi Lilio – Medico, astronomo e matematico di Cirò – Ideatore del Calendario Gregoriano” Mezzi-Vizza – pag. XVII “Al Lettore”
“Chiunque si accinge a ricostruire con rigore la vita e l’opera di Luigi Lilio o Gigli, chiamato anche Luigi Lilio o latinamente Aloysius Lulius, che determinò con straordinaria precisione l’anno calendariale ha l’impressione di avere la pretesa di volere costruire un edificio con molti mattoni vuoti, essendo ogni ricerca destinata a restare infruttuosa in assenza di documenti, cronache, resoconti del tempo.”;
- Egidio Mezzi
Estratto intervento alla presentazione del libro “Luigi Lilio –Medico – Astronomo e Matematico di Cirò”
“..……Il compito è stato veramente arduo e per comprenderlo è necessario che io ritorni un po’ indietro nel tempo. Nei secoli passati dal cinquecento fino all’ottocento, gli studiosi sia storici che letterari ammassavano insieme leggende, tradizioni fantasiose, ipotesi fonti di dubbia autenticità per cui molte volte nelle loro opere confondono la verità storica con la leggenda e non si trova una sola notizia che non abbia in una altra la sua negazione sempre riportata dagli autori come verità assoluta, perciò lo storico di oggi è costretto a rifare la storia, perché non si può passare sopra a quanto scritto sia di storia che di altri argomenti culturali; rifare la storia vuol dire selezionare quanto è stato conservato, in verità assai poco, per la scarsa cura che i nostri vecchi ebbero di conservare le cose del passato, per la violenza dei luoghi, guerre e per eventi imprevedibili specialmente terremoti e, quindi, tutti questi eventi e tutte queste catastrofi ci hanno privato della conoscenza del passato.
Scrivere su Luigi Lilio è ancora più difficile principalmente perché non esiste alcun libro su di Lui, questo è il primo libro dopo cinquecento anni che viene alla luce, tranne una breve parentesi che è stata fatta dal nostro illustre concittadino Giulio Aromolo.
…….Guardate bene, la vita privata di Luigi Lilio è uno dei misteri meglio conservati nella storia del pensiero umano. Non esiste un personaggio di cui noi non conosciamo niente, quindi scrivere un libro su un personaggio come Lilio che è stato anche espropriato del suo nome è arduo.
Non c’è veramente un nome, Voi trovate Luigi Lilio, trovate Luigi Giglio, trovate Luigi Gigli e poi, come il Prof. Zichichi ama chiamarlo “Aloysius Lilyius” che non è altro che la trasposizione in latino del nome Luigi Giglio…………..
Abbiamo cercato con grande difficoltà di colmare questa grave lacuna per porre all’attenzione degli studiosi la figura di Lilio e soprattutto per precisare, al di là dei meriti e la gloria, la riforma del calendario cosi detto impropriamente Gregoriano.
Ancora mancano molti anelli alla collana, ma crediamo che qualcosa di nuovo Voi la troverete in questo libro. ………..
E’ un primo tentativo riuscito di scrivere su Luigi Lilio e crediamo di avere fatto non poca luce su questo personaggio che è oscuro e quello che è più grave è ignorato dal mondo civile e dallo stesso mondo della scienza”.
- Massimo Manzoni – Dipartimento Fisica e Astronomia
(Opera citata pag. XI Prefazione)
“………Infatti la sua figura personale non ha quasi lasciato traccia negli archivi pubblici o privati così che il suo nome è sconosciuto ai più e il presunto anniversario della sua nascita (neppure le informazioni su questo sono note con precisione) rischiava di passare inosservata”.
- Anche un illustre Professore venuto dall’estero per partecipare al Congresso su Lilio tenutosi a Cirò, nel palazzo dei congressi (ex carceri) ha dichiarato la sua ignoranza sulla vita di Lilio invitando gli studiosi ad indagare, indagare, indagare. Quel Professore di nome Thomas Settle, aveva segnalato la strada per trovare il “Compendium”.
- E così dubbiosi, sugli stessi aspetti della vita di Luigi Lilio, si sono dimostrati anche i partecipanti al primo convegno su Luigi Lilio (Tutti titolari di cattedra universitaria) consapevoli di non potere affermare, in assenza di dati storici, nulla di definitivo su alcuni aspetti della vita di Lilio. E dichiararsi dubbiosi non era indice di ignoranza, ma segno di modestia e umiltà, qualità che non dovrebbero mai mancare nelle persone di “Vera cultura”.
- Vizza Francesco - “43° Convegno della Società Italiana degli storici della fisica e dell’astronomia. (CISFA) – Padova 5,8 Settembre 2023
“……….che purtroppo ha lasciato solo qualche debole traccia della sua esistenza. Cosa sappiamo di lui, sappiamo che è nato, molto probabilmente nel 1510, non c’è nessun certificato che lo attesti con certezza, non c’è nessun documento sicuro, ma secondo la tradizione è nato nel 1510 a Cirò.
………. non sapremo più nulla di Lui, non ci ha lasciato nulla di scritto di suo pugno, per lo meno fino ad ora non si è trovato assolutamente nulla, perfino i calcoli, il libro e il manoscritto che è servito per fare la riforma non è stato mai stato pubblicato ed è scomparso senza lasciare traccia.
Quando muore non lo sappiamo, molto probabilmente nel 1574……………”
(Il Prof. Egidio Mezzi, Vizza Francesco e Massimo Manzoni; i primi due sono gli autori del libro “Luigi Lilio, Medico, astronomo, matematico di Cirò ideatore del calendario gregoriano” mentre il terzo è quello che ha scritto la prefazione al libro)
(Mi vien da dire per quanto diremo in appresso: che brutto scherzo fa la memoria! E come, l’irresistibile voglia di primeggiare ad ogni costo, a volte, ti acceca la mente e ti fa contraddire anche il tuo pensiero. [NdR])
Ma ritornando al succitato articolo della sconosciuta Professoressa.
NON L’AVESSE MAI FATTO!
E’ scoppiata la quarta guerra mondiale senza alcun preavviso ed in assenza di una offesa e dichiarazione ufficiale di ostilità.
ALT! FERMI TUTTI….
Interviene il Professore! E chiama a raccolta i suoi sodali contro l’“Infedele” che ha osato senza chiederne il permesso (neanche fosse - Lei sì! - un Professore di Storia), esprimere prima ancora che il suo libero pensiero, domande di ricerca su questioni che già in passato (come detto) e a tutt’oggi, sono poste all’attenzione degli studiosi per un necessario e doveroso approfondimento sulla figura storica e sulla vita del nostro illustre concittadino Luigi Lilio.
Colpa dell’Infedele è (appunto) non avere fede nella dottrina tramandata e accettata dalla comunità e da chi quella comunità influenza dall’alto della sua investitura (povero Galileo e povera storia del pensiero e del metodo scientifico), pur non facendo altro, ripetiamo, che riproporre e richiamare l’attenzione sulle domande che tutti gli studiosi prima di Lei hanno posto e che non hanno a tutt’oggi trovato risposta se non nel “Credere! È così! Tu non sai tutto quello che sappiamo noi!”.
E allora!
Ho letto e riletto l’articolo “Per chi ha cinque minuti da perdere” (al quale vi rimando in quanto consultabile liberamente sul profilo facebook dell’autore), impiegando molti minuti in più di quelli previsi. L’ho letto e riletto, dicevo, perché trovo molto interessanti gli scritti di una persona che riesce sempre a coinvolgermi nei suoi studi extracurriculari per la caparbietà e l’insistenza che mette nella ricerca di elementi nuovi sulla vita di Luigi Lilio e la passione che mette nella difesa ad oltranza di tutto ciò che riguarda il nostro illustre concittadino.
Come dicevo l’ho letto e riletto con molto interesse per le risposte circa i punti sollevati dall’Infedele di cui sopra e non ho trovato strano, disdicevole o scandaloso il fatto che in queste risposte mancasse la condivisione delle osservazioni fatte dalla stessa nel suo articolo “Luigi Lilio, un mistero da approfondire e la riforma del Calendario Gregoriano”: è il sale del dialogo, del confronto e del vero progresso scientifico. Tutt’altra cosa (riferito al disdicevole) l’approccio e il tono non elegante e i modi a tratti offensivi, alla Marchese del Grillo, usati nel dare dette risposte. Toni e modi che hanno dato il segnale ed il via libera ai sodali di cui sopra di proseguire nello stesso solco, forti di così autorevole parere.
Si legge infatti:
“L’articolo si contraddistingue, a mio modesto parere (siamo sicuri che non sia fuor di metafora proprio così? Un parere modesto? [NdR]), per la superficialità degli argomenti trattati (semmai non sono gli argomenti ad essere superficiali – Lilio e la riforma del calendario – ma il modo in cui vengono trattati. Segno blu Professore! [NdR]) e per la non conoscenza della vasta letteratura apparsa nel corso dei secoli sul calendario gregoriano e sul suo autore Luigi Lilio (al che verrebbe da chiedersi, visto il sottointeso: “non come Noi che di tale vasta letteratura conosciamo persino le virgole”, perché non illumina noi che viviamo nelle tenebre dell’ignoranza, rispondendo, magari non su facebook, puntualmente e in maniera scientifica a tali domande? [NdR]).”
Ma il “Lascerò ad altri…………”, che indicherebbe (falsa o vera che sia) modestia nel lasciare ad altri più titolati (magari un Professore di storia che per tutta la vita si è occupato di tali faccende e non di chimica?), o disprezzo (nel senso di “non vale la pena che io perda tempo nel rispondere” [NdR]) lancia il segnale. Ed ecco i sodali che, naturalmente, non potevano essere da meno del condottiero:
Conoscenza e mistificazione – scritto dal professore Mussuto
“Per prima cosa mi chiedo perché proprio adesso l’autrice si è svegliata (non risulta che nella ricerca scientifica ci sia un tempo limite entro il quale si possa o non si possa trattare un argomento, “parli adesso o taccia per sempre” [NdR]), dal lungo letargo per contestare tutto quello che con enormi sacrifici si è cercato di fare per rivalutare la figura di Luigi Lilio di Cirò, ideatore del Calendario Gregoriano, attingendo a inconfutabili fonti storiche e accurate ricerche scientifiche? (“Sig. Galilei, è da tremila anni che in base a fonti storiche e accurate ricerche ci risulta che il sole ruoti intorno alla terra, e ora lei si sveglia e ci viene a dire che non è così???”. In quanto prodotto dell’opera dell’uomo, non esiste e non può esistere alcuna fonte storica inconfutabile. Glielo spieghi Professore…. o magari è meglio che sia un Professore di storia a spiegarlo [NdR]). La risposta potrebbe essere una e solo una: la smania di “grandezza” circondata dall’aureola di certa saccenteria e da un narcisismo spasmodico di apparire” (c’era una storiella di un bue e di un asino che però ora non ricordo tanto bene…[NdR])
Ricevo questa nota che volentieri pubblico dal Professore Ierise Francesco.
“Ma veniamo alle ragioni che mi hanno spinto a scrivere queste brevi note. Intanto per esprimere sconcerto per le reiterate” Scorribande” dell’autrice dell’articolo sui terreni impervi della Cultura e della conoscenza (Restringendo il campo all’ambito del discorso, quello storico, senza tirare in ballo i massimi sistemi di “cultura e conoscenza” delle quali non si ha ormai vergogna a farne strame….. qui il problema è semantico e logico: “scorribanda” è l’incursione in territorio nemico e avverso….. visto che i terreni impervi in questo caso riguardano la storia, il caso di una storica che si occupa di storia non è proprio una scorribanda …. di un chimico invece?…fate vobis. Riguardo il “reiterate”, ovvero più volte ripetute, non si vede in quale altro campo se non quello storico può scorrazzare una Professoressa di storia [NdR]) che crede, lei e solo lei, di dissodare con il suo verbo (ricordate il bue e l’asino?? Ancora non mi sovviene…[NdR]). E intanto macina grano sottratto al mulino altrui, contrabbandandolo come proprio e come il meglio del contado.
(Questo passaggio non riesco ad afferrarlo… ci vorrebbe un esempio….forse…forse… come, per esempio, quando qualcuno incaricato da un vecchio maestro, onesto Professore di lettere e studioso di storia locale, di reperire dei documenti per la sua ricerca, se ne appropria (della ricerca) e la contrabbanda come propria (e come il meglio del contado) anticipandone autonomamente i risultati e indignando a tal punto il maestro che questi, in un moto di orgoglio, quasi arriva a fermare la stampa del libro e a minacciarne l’uscita? O chi, coautore di un libro, si “dimentica” degli altri autori? [NdR)
Se è così allora ho capito!!! [NdR]). Fuori di metafora: è quanto ha già fatto, non molto tempo fa a proposito del villaggio natale di San Nicodemo.
(E qui il terreno si fa ancora più impervio, ….ma per gli altri, visto che il campo storico-religioso pare essere proprio quello meglio conosciuto e maggiormente battuto dalla Professoressa nel suo percorso di vita. E in quanto al citato “già fatto” è stato pubblicato un libro[ISBN-978-88-99017-21-7] ad oggi non confutato…. Se fanno testo quelli degli altri, allora anche questo fino a prova contraria. [NdR]) e che ora si appresta a replicare a proposito di Luigi Lilio”.
(Entrambi gli scritti sono consultabili su profilo facebook dell’autore della risposta all’Infedele)
A parte gli scherzi (da cui spero nessuno dei citati abbia avuto modo di sentirsi offeso), io ho trovato interessanti le risposte in merito all’aspetto prettamente scientifico della questione; risposte dalle quali traspare una evidente e giustificabile diversità di pensiero. Non ho trovato interessanti invece tutte quelle che, senza entrare nel merito della questione sono state date come giudizi privi di senso sulla persona (Ah….quel …Lascerò ad altri…). Ho avuto la “leggera” sensazione che gli interventi fossero tutto altro che uno scambio di opinioni tra studiosi di convinzioni diverse, ma che fossero il giusto e necessario richiamo nei confronti di una profanatrice di verità assolute che, come già altre volte capitato, (Studio San Nicodemo da Sikros) avesse osato entrare nel sacro recinto della fede, ponendo questioni senza avere chiesto il permesso al sacerdote, custode di quelle verità, e che per questo andasse rimproverata: “guai a chi si permette di pensarla diversamente”.
Mi è capitato in altre occasioni di sottolineare che la nostra epoca è molto diversa da quella della Roma Papalina del mille ottocento quando, il marchese Onofrio del Grillo, che godeva della protezione del Papa, comportandosi in modo prepotente soleva dire ai suoi interlocutori:
“Io sono Io e Voi………..”.
Oggi, dopo l’avvento della nuova Costituzione Repubblicana si sono aperti spiragli di speranza per le famiglie che hanno intravisto, con la ripresa economica e la ricostruzione del Paese, la possibilità di offrire ai propri figli un avvenire diverso. Non esiste, oggi, una famiglia che non possa vantare tra i suoi membri un figlio laureato o plurilaureato con master a completamento della professione, per cui i nuovi marchesi del grillo si trovano di fronte interlocutori preparati e competenti, capaci di esprimere il loro libero pensiero apertamente, accettando civilmente il confronto, senza lasciarsi intimidire e distrarre da confutazioni cattedratiche, a volte personali e non risolutive.
Nel film “Il Nuovo cinema paradiso” di Tornatore, un personaggio strano, a mezzanotte quando la piazza diventava deserta, saliva su un monumento e gridava: La piazza è mia, la piazza è mia. Non ho capito se volesse esercitare un diritto di proprietà del bene o volesse dire che in quella piazza c’era soltanto lui.
Agli altri intervenuti nella diatriba vorrei ricordare che tutti noi le conoscenze ed il sapere li abbiamo acquisiti anche grazie a quanto prodotto prima di noi da semplici o illustri studiosi dello scibile umano e Goethe soleva dire “Nessuno può pensare un pensiero, balordo o assennato, che altri prima di lui non abbia pensato”. Quante scorribande e sottrazione di grano al mulino altrui ha visto il progresso scientifico! che si fonda proprio sull’accumulo della conoscenza; non per niente alla fine dei saggi (o nelle alette dei libri….) si inseriscono le bibliografie (possibilmente citando tutti gli Autori….).
L’unica persona che può vantare una certa originalità è l’uomo preistorico che ha inventato la ruota.
Questo “Pistolotto”, queste mie osservazioni che possono sembrare irriverenti nei confronti di chi sottraendo tempo al lavoro o al sonno e a chi, come me, libero da qualunque impegno lavorativo, si prodiga, senza alcuna pretesa economica e dottrinale, allo studio, alla ricerca e alla divulgazione corretta ed onesta di quanto appreso, vogliono solo riportare serenità ad una comunità che, a mio avviso, da un po’ di tempo ha smarrito i valori che sono alla base di un vivere civile: il rispetto per le persone, le idee altrui e la socialità.
Vorrei fare solo osservare che l’Infedele, a mio avviso (e a differenza di altri), non voleva mancare di rispetto a nessuno, ma sollecitare l’approfondimento delle conoscenze sulla figura storica di Luigi Lilio, non per screditarne la grandezza, ma, al contrario per aumentarne e diffonderne la conoscenza.
Per ultimo vorrei consigliare, a chi esprime giudizi sul lavoro e sul vissuto di una persona, che prima di parlare a sproposito, correndo il rischio di incorrere in brutte figure, è sempre bene informarsi e conoscere la vita e le opere di chi si ha di fronte, non fosse altro che per evitare di andare a rubare in casa dei ladri.
Avviso i miei pochi lettori che non darò risposte alla critica che mi pioverà addosso in quanto, per come mi suggerisce una persona che ho conosciuto tempo fa, dico.
Acta est fabula, plaudite!
Cirò 29 Novembre 2023