Uomini Illustri

Giulio Aromolo Letterato e Scrittore

 

 

Giulio Aromolo

Letterato e scrittore

 

Scrittore, storico, preside di licei, autore di vari testi scolastici e di numerose opere a carattere storico e letterario, Aromolo nacque a Ciro’ il 1 giugno 1892 da Caterina Liotti e da Antonio, direttore didattico in loco, a sua volta figlio di Francesco, medico condotto. Consegui la maturità classica presso il Seminario di Catanzaro nel 1910 e la laurea in Lettere col massimo dei voti presso la Regia  Università di Napoli nel 1914. Sposatosi con Serafina Furriolo, scrittrice e  poetessa, ebbe sette figli, di cui cinque viventi. Dedicò la sua vita agli studi. Nel 1924 vinse il concorso per insegnante di Lettere di ruolo e raggiunse con la famiglia la sua prima sede, il Regio Istituto Tecnico di Teramo, fu quindi a Chieti nel 1927 presso il Regio Liceo-Ginnasio e nel 1930 a Viterbo nel locale liceo. Nel 1931 vinse il concorso per preside di Ginnasio e raggiunse la sede di Piombino, di nuova istituzione. Nel 1933 si trasferì al Regio Ginnasio di San Severino Rota, nel Salernitano. Nel 1936 vinse il concorso per preside di Liceo-Ginnasio ed assunse la presidenza di quello di Teramo, il "M. Delfico". Ne 1938 si trasferì a Nocera Inferiore presso quel Regio Liceo - Ginnasio e assunse anche il Rettorato dell’annesso Convitto- collegio municipale. Dopo il burrascoso periodo bellico che vide quella città al centro di un‘aspra battaglia fra gli Alleati e i Tedeschi,   riuscì presto a riorganizzare il suo Istituto quasi completamente distrutto e a riprendere la normale attività didattica. Nel 1952 raggiunse l’ultima sua sede di servizio, Napoli, alla presidenza del Liceo - Ginnasio statale "G: B. Vico". Nel frattempo veniva nominato dal Presidente della Repubblica Commendatore dell’Ordine al Merito della R.I. Nel 1962 fu collocato a riposo per raggiunti limiti di età e mori il 20 ottobre 1964, nel capoluogo partenopeo nel cui cimitero fu tumulato accanto alla moglie e all’ultimo figlio scomparso in tenera età. Aromolo fu uomo di profonda cultura enciclopedica, frutto del suo amore per lo studio e di accurate ricerche che aveva iniziato con efficacia sin dagli anni giovanili. Educatore accurato, estremamente attaccato al suo lavoro, esigente con i suoi collaboratori ed allievi, era mosso da un senso del dovere veramente eccezionale cui talvolta sacrificava anche le esigenze della sua numerosa famiglia. Del suo sentire poliedrico ne é testimonianza la passione per la musica che aveva coltivato negli anni giovanili sino a fargli conseguire la capacità di suonare abilmente il violino, la chitarra e il mandolino. Sorprendenti sono anche le cognizioni tecniche rivelate nella pubblicazione del libro "Galileo", insospettabili in un letterato. Della sua multiforme attività é da ricordare anche quella di drammaturgo e di poeta,  ispiratagli dall’amico e noto commediografo mantovano Gino Rocca. E furono nella sua produzione letteraria: "Serragli", tragedia in 4 atti con un intermezzo ed il poema drammatico in tre atti "La Fantasima" e il poema drammatico in due atti "La Marcia di Ronchi", celebrante l’impresa fiumana di D’Annunzio del settembre 1919. L‘opera fu rappresentata la prima volta al teatro comunale di Catanzaro, la sera del 2 febbraio 1923 dalla Compagnia Renzi - Gabrielli. Fra i principali contributi di Aromolo, vanno ricordali in particolare gli studi su tre glorie di Ciro’: l’astronomo Luigi Lilio, il poeta Gian Teseo Casoppero e il dotto frate Elia Astorini, purtroppo quasi ignorati dal mondo accademico. Aromolo fu membro della Società napoletana di Storia Patria, dell‘Istituto Nazionale per la Storia del Risorgimento e dell’Accademia Nazionale di San Luca. Nel 1962 gli fu conferito il premio cultura della presidenza del Consiglio dei Ministri per la sua meritoria produzione storica, letteraria, didattica presentata in forma agile e divulgativa, Di carattere cordiale ed estroverso, contrasse numerose amicizie tra cui il consigliere di Corte di Cassazione Nicola Coco, lo scrittore Corrado Alvaro, il musicista Francesco Cilea e l‘illustre generale Domenico Siciliani suo conterraneo.
Pubblicazione censita
  • Papi Astronomi Epatte , Luigi Giglio, Edizione, Istituto. Della stampa Napoli, 1963
( La Biografia è stata tratta dal libro “ CIRO’ DOTTA, di E. Mezzi, Studio Immagine Futura, 1992 )